Pensieri
- tarologiaumanistic
- 29 mar 2022
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 16 set 2022

Questo breve brano è tratto da un testo più lungo e viene utilizzato dai gruppi di aiuto dagli Alcolisti Anonimi, lo avrai sicuramente sentito in diversi film.
In realtà somiglia moltissimo ad un discorso fatto dal Buddha in cui si dice che la sofferenza che chiunque prova è generata da due frecce.
Il Buddha insegna che il dolore è ineluttabile, siccome abbiamo forma corporea, che inevitabilmente ne è soggetta, ma rimuovendo gli attaccamenti e, in particolare l’illusione, possiamo evitare di aggiungere dolore su dolore, permettendoci di vivere una vita più serena.
La PRIMA FRECCIA corrisponde alla sofferenza che proviene da un evento doloroso. Pensiamo, per esempio al momento in cui veniamo abbandonati da un partner.
È del tutto normale provare sofferenza nel momento in cui succede, perché si sono investite energie, sentimenti, fatto progetti, sognato e sperato qualcosa di importante. Quindi è inevitabile provare emozioni di vuoto, delusione e perché no, anche rabbia.
Ciò avviene anche in caso di lutto, e ancora, quando perdiamo il lavoro, quando si viene offesi in qualche modo. Tutte le volte che avviene uno scompiglio nella nostra vita, qualcosa a cui non eravamo preparati.
Bisognerebbe preoccuparsi, se non provassimo dolore in seguito ad eventi di questa natura perché sarebbe indice di una struttura della personalità emotivamente evitante.
C’è anche la SECONDA FRECCIA relativa a quello che accade all’interno di noi. Sono i pensieri che si generano in seguito a ciò che è accaduto con la prima freccia. Spesso, sono pensieri circolari, intrusivi e negativi.
Così che si genera quella sofferenza che prende il sopravvento sulla consapevolezza.
Il modo in cui viviamo gli eventi, che riguardano la seconda freccia, è determinante.
Per questo bisogna lavorare sull’accettazione.
Accettare significa non rimanere coinvolti da un pensiero che cerca di allontanare e negare la realtà, in modo così molesto, impotente e depotenziante.
Il vero potere mentale abita nella non reazione, cioè diventare osservatori dei propri meccanismi di risposta, essere capaci di non attivare ripetutamente un pensiero che ci logora interiormente, che ci tiene ancorati lì.
Ecco il testo della traduzione in italiano da Enzo Alfano della versione in Inglese di Nyanaponika Thera.
SN 36.6: Sallatha Sutta – La doppia freccia.
“Monaci, una persona ordinaria senza istruzione prova delle sensazioni piacevoli, dolorose e neutre. Un discepolo istruito dalle nobili persone prova anche lui delle sensazioni piacevoli, dolorose e neutre.
Allora, quale differenza c’è tra i discepoli istruiti dalle nobili persone e la persona ordinaria senza istruzione?
“Per noi, signore, gli insegnamenti hanno il Beato come radice, come guida e come giudice. Sarebbe bene che il Beato ci spiegasse il senso di questa frase. Avendolo sentito dalla bocca del Beato, i monaci se ne ricorderanno.”
“In questo caso, monaci, ascoltate e state attenti. Vado a parlare.”
“Come volete, signore”, risposero i monaci.
“Quando una persona ordinaria senza istruzione prova una sensazione dolorosa, si lamenta, è triste, si percuote il petto e si angoscia. Perchè prova due dolori, quello fisico e mentale.
E’ come se si tirasse una freccia ad un uomo, e dopo, ancora un’altra, così proverebbe il dolore di due frecce.
Allo stesso modo, quando si prova una sensazione dolorosa, la persona ordinaria senza istruzione si lamenta, è triste, si percuote il petto e si angoscia. Prova due dolori, quello fisico e quello mentale".
“Quando prova questa sensazione di dolore, si oppone. Per contrastarla si culla nel piacere sensuale".
Perché?
"Perché la persona ordinaria senza istruzione vede un unico rimedio alle sue sensazioni di dolore: il piacere sensuale.
Quando si culla nel piacere sensuale è assalita dal desiderio di piacere. Non discerne tale sensazione, come è in realtà, la sua origine, la sua cessazione, la sua crescita, i suoi ostacoli, o altro rimedio ad essa.
Quando non discerne né la sua origine, né la sua cessazione, né la sua crescita, né i suoi ostacoli, né una via di salvezza da tale sensazione, allora è guidata dall’ignoranza riguardo ad ogni tipo di sensazione".
Provando del piacere, lo prova guidato dall’ignoranza. Provando del dolore, lo prova guidato dall’ignoranza. Provando una sensazione neutra, la prova guidato dall’ignoranza.
Questa si chiama una persona ordinaria senza istruzione, legata alla nascita, alla vecchiaia ed alla morte; alla pena, ai lamenti, allo sconforto ed alla disperazione. Legata alla sofferenza ed al dolore.
“Invece, il discepolo istruito dalle nobili persone, quando prova una sensazione di dolore, non si lamenta e non si percuote il petto, né si spaventa.
Prova un dolore fisico, non mentale. Come se si tirasse una sola freccia ad un uomo, e non due. Allo stesso modo, quando prova delle sensazione dolorose, il discepolo istruito dalle nobili persone non si lamenta e non si percuote il petto, né si spaventa.
Prova un dolore fisico, non mentale".
“Toccato da questa sensazione di dolore, non si oppone. Toccato da questa sensazione di dolore, non si culla nel piacere sensuale".
Perché?
"Perché il discepolo istruito dalle nobili persone conosce la via di salvezza da tale sensazione di dolore. Non si culla nel piacere dei sensi, perché non è guidato dall’ignoranza. Discerne tale sensazione, come è realmente, l’origine, la cessazione, la crescita, la via di salvezza".
“Provando del piacere, ne è distaccato. Provando del dolore, ne è distaccato. Provando una sensazione neutra, ne è distaccato.
Questo si chiama un discepolo istruito dalle nobili persone libero dalla nascita, dalla vecchiaia e dalla morte, dai dispiaceri, dai lamenti, dai dolori, dagli sconforti e dalle disperazioni.
Libero dalla sofferenza e dall’angoscia.
Ecco la differenza tra i discepoli istruiti dalle nobili persone e le persone ordinarie senza istruzione.”
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